Il meraviglioso mondo della rosticceria siciliana è fatto di pezzi unici e pronti ad accattivarsi le preferenze di tutti. Sulla rosticceria non si scherza: è una parte fondamentale della cucina siciliana e comprende una serie di irresistibili street food, per la maggior parte fritti, tra i quali scegliere è praticamente impossibile.
Per questo abbiamo pensato di consigliarvene almeno 5 dei quali - state sicuri - non potrete più fare a meno. Ma vi rassicuriamo subito: fate un salto su Sicilyaddict dove ne trovate alcuni pronti da ordinare (ed altri sono in arrivo!)
Che cos'è la rosticceria siciliana?
Arancini, pizzette, rollò, ravazzate: tutti concorrono ad alimentare la categoria della rosticceria siciliana. Sui loro nomi vi rimandiamo all’articolo dedicato, qui ci limitiamo a dire che ognuno di essi si chiama genericamente "pezzo". Un calzone è un pezzo di rosticceria, così come lo è una cipollina. Ovviamente ogni momento è quello giusto per gustarne uno: persino quello della colazione si candida ad essere l’orario perfetto per farne una scorpacciata (magari optando per la rosticceria siciliana mignon, dei pezzi in versione mini adatti anche per un aperitivo in compagnia).
La rosticceria siciliana si realizza per gran parte con lo stesso impasto (è il caso di tutta la rosticceria palermitana, che prevede come base un impasto lievitato semi dolce). Ma non mancano proposte realizzate con pasta sfoglia ed ovviamente riso (arancini) e farina di ceci (panelle).
LEGGI: Rosticceria siciliana nomi, storia e ricette
Quante calorie ha un pezzo di rosticceria?
Questa è una domanda troppo generica per poter fornire una sola risposta. Per poter stabilire quante calorie ha un pezzo di rosticceria bisogna fare una distinzione almeno tra le tipologie dei pezzi, se non tra i singoli gusti di ognuno. E quindi, se un arancino di riso al ragù del peso di circa 200 grammi ne vanta circa 400, un calzone ne ha circa 415 a porzione.
5 pezzi di rosticceria siciliana da assaggiare
Ma veniamo al clou, ovvero al momento in cui scegliere i pezzi che non si possono assolutamente tralasciare. E’ naturalmente doveroso premettere che TUTTI andrebbero assaggiati almeno una volta nella vita. Ma, siccome da qualche parte bisogna pur iniziare, fatelo con questi.
Ravazzate palermitane
Photo Credit | Facebook di Peter's Bar Sanfilippo
Iniziamo con un pezzo di rosticceria siciliana che, udite udite, non è fritto. Si tratta della ravazzata (della quale, tranquilli, esiste anche la versione cotta in olio bollente che prende il nome di rizzuola). Cos’è la ravazzata è presto detto. E’ una sorta di panino fatto di pasta brioche che contiene al suo interno un succulento ripieno di ragù di carne al sugo di pomodoro.
Questa è la ravazzata palermitana originale, alla quale si affiancano naturalmente tutte le varianti del caso, come ad esempio quella con ricotta o con besciamella. Le calorie, ovviamente, non si contano. (Ma non siamo qui per questo...)
Calzoni fritti siciliani
Altro punto fermo dello street food siciliano sono i calzoni. Su di loro potremmo aprire un capitolo a parte. Potete trovarli come parte integrante della rosticceria tipica palermitana (ricordate, stesso impasto per fare rollò e pizzette), ma anche come pietanza a sé stante della gastronomia delle varie province. Ad iniziare dal pitone (o pidone) messinese. Farcito, questo, con scarola, pomodori, acciughe salate e tuma, un formaggio fresco locale. Questi vanno mangiati rigorosamente caldi, noncuranti del praticamente certo rischio di ustioni.
Cipolline catanesi
Photo Credit | Facebook di Maria Spoto
Le vere cipolline catanesi le riconosci subito: in una qualsiasi tavola calda della città o della provincia spiccano per il loro aspetto. Fatte con pasta sfoglia, hanno una particolare forma di fagottino. Ma per riconoscere l’originale è necessario l’assaggio. Quello che permette di affondare i denti dapprima in un involucro friabile ma che non oppone resistenza, poi in una farcia di cipolle fritte, prosciutto cotto e formaggio filante. Da perdere la testa.
Scaccia ragusana
JuliaK, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons
Con melanzane, con cipolla, con prezzemolo, con pomodoro: la scaccia ragusana è ricca di sorprese. Peccato che la si possa trovare solo a Ragusa e provincia. La ricetta originale ci permette di appagarci con una sorta di focaccia rustica arrotolata. Il suo tratto distintivo è l’impasto, fatto con della semola di grano duro che, una volta lievitato, viene steso molto sottilmente e, dopo essere stato farcito viene più volte ripiegato su se stesso.
Rollò con wurstel
Photo Credit | Facebook di Inventaricette, in cucina con Maria
E non potevamo chiudere senza citare un rappresentante della rosticceria palermitana, sua maestà il rollò. Il suo involucro è fatto di una pasta lievitata semi dolce, mentre all’interno troneggia un wurstel. Tempestato di semi di sesamo in superficie così come vuole la tradizione, è un peccato di gola che si può gustare ovunque, per strada, mentre si è alle prese con la visita della città. E’ tutto sommato poco impegnativo da mangiare e i bambini ne vanno matti.
Ps. Vi abbiamo risparmiato gli arancini, ma vi ricordiamo che potete acquistarli su Sicilyaddict già pronti da friggere. Per un’esperienza unica comodamente seduti al tavolo di casa. Fateci un pensierino!