Le sarde a beccafico alla messinese costituiscono una apprezzata e gustosa ricetta siciliana a base di pesce. Perfette come secondo piatto, fanno parte integrante della tradizione culinaria dell’isola, una ricetta della nonna che non passa mai di moda. Tanto da comparire nel menù siciliano in parecchie occasioni festive. Ma perché si chiamano proprio così? Prima di passare alla ricetta, un po’ di storia.
Sarde a beccafico, storia
Cosa vuol dire beccafico? Il significato di beccafico è legato ad un simpatico uccellino che ama nutrirsi di fichi e che veniva spesso e volentieri servito sulle tavole dei nobili siciliani abbondantemente farcito ed impeccabilmente presentato. Inaccessibile, o quasi, ai meno ricchi, questi ultimi pensarono bene di sostituirlo con un ingrediente “povero” ma ricco di gusto, le sarde. Ecco perché sarde a beccafico.
Cosa sono le sarde a beccafico
Semplicemente delle sarde arrotolate in un composto di pangrattato, aglio e prezzemolo tritati, uvetta, pinoli, sale, pepe e olio d'oliva. Le si prepara diffusamente in tutte le province siciliane con piccole variazioni tra l’una e l’altra.
La ricetta delle sarde a beccafico alla messinese
A differenza di quanto avviene in altre province, nelle quali vengono cotte al forno, quelle messinesi sono sarde a beccafico fritte.
Ingredienti
- una ventina di sarde
- 150 gr di mollica di pane
- 2 cucchiai di grana grattugiato
- 2 cucchiai di pecorino grattugiato
- 1 cucchiaio di uvetta
- 1 cucchiaio di capperi
- 1 cucchiaio di pinoli
- 1 spicchio d’aglio
- prezzemolo fresco
- olio extravergine d’oliva
- sale e pepe
Preparazione
- Dopo avere pulito le sarde, apritele a libro e lavatele bene. Quindi asciugatele e tenetele da parte.
- Preparate la farcia: mescolate la mollica con il grana, il pecorino, l’aglio ed il prezzemolo tritati, l’uvetta, i pinoli, i capperi. Condite con sale e pepe.
- Unite dell’olio di oliva per amalgamare bene il tutto e farcite le sarde con questo composto, chiudendole a libro con una leggera pressione.
- Fatele friggere in olio di oliva caldo da ambo i lati e fino a doratura.
Sarde a beccafico alla palermitana
Le sarde a beccafico alla palermitana si condiscono con una farcia di pangrattato, aglio e prezzemolo tritato, pinoli, uvetta, poco zucchero, sale, pepe e abbondante olio d'oliva. Quindi si arrotolano e si cuociono al forno.
Sarde a beccafico alla catanese
Nel catanese, le sarde vengono condite con una farcia alla quale viene unito, in aggiunta alla precedente, del caciocavallo. Le sarde a beccafico alla catanese non sono arrotolate, ma disposte a strati le une sopra le altre, a due a due, quindi impanate e fritte fino a doratura.
Sarde a beccafico alla trapanese
Nel trapanese alla farcia vengono uniti dei filetti di acciuga. Una volta farcite ed arrotolate, vengono infilzate per creare degli spiedini (alternate a mezze fette di limone e foglie di alloro), quindi cotte in forno.
Sarde a beccafico al sugo
Una volta fritte, le sarde a beccafico si possono porre in una pentola contenente passata di pomodoro, nella quale ne viene continuata la cottura. Le sarde a beccafico al sugo costituiscono la variante in rosso del piatto.