Fiore all’occhiello della produzione vinicola siciliana, il passito di Pantelleria è rinomato e conosciuto in tutto il mondo. Dalle origini antiche (si ritiene fosse prodotto già nel 200 A.C.) è denso e corposo, ha un sapore piacevolmente dolce intriso degli aromi della terra nella quale nasce. Che, in particolare, ricorda sentori di albicocche, miele e fichi secchi. Vino dolce liquoroso da fine pasto, è noto anche come l’oro Giallo di Pantelleria. Il disciplinare vuole che venga affinato fino al primo luglio dell’anno successivo a quello della vendemmia.
Come si fa il passito di Pantelleria
Il passito di Pantelleria viene prodotto in maniera particolare. Le uve utilizzate nella sua preparazione – cresciute su viti che, per essere protette al meglio dagli agenti atmosferici, ma in particolare dal vento che regna sovrano sull’isola, vengono coltivate in conche scavate nel terreno - subiscono un processo di disidratazione (l’appassimento scalare) che avviene direttamente sulla pianta in due diverse fasi. Il disciplinare stabilisce ed impone che la produzione debba avvenire rigorosamente sull’isola – tutti i passaggi di vinificazione compresi.
Passito di Pantelleria caratteristiche
Caratterizzato da un colore dorato con riflessi ambrati, ha un profumo intenso che, come anticipato, sa di fichi secchi, miele ed albicocche disidratate, agrumi canditi, datteri, uva passa e molto altro. Al palato risulta denso, dolce e avvolgente: regala un perfetto equilibrio di dolcezza, sapidità e morbidezza. Nella sua produzione vengono impiegati vigneti selezionati coltivati sull’isola di Pantelleria. Il suo grado alcolico oscilla intorno ai 14% in vol.
I migliori abbinamenti con il passito di Pantelleria
Tale vino liquoroso si abbina, per sua natura, ai dolci. In particolare si sposa bene con crostate di frutta, dolci alla ricotta (cassata in primis) e pasticceria secca come torrone e paste di mandorla siciliane nonché gelato (specie al gusto pistacchio). Ma va d’accordo anche con i formaggi, specie quelli erborinati come Roquefort e Gorgonzola, speziati, a pasta dura e molto stagionati (da provare con il pecorino e la marmellata di fichi). Qualcuno lo abbina anche al foie gras.
Passito di Pantelleria come va servito
Sorseggiando il passito di Pantelleria si può godere della freschezza della nota agrumata della quale è pervaso. Va servito freddo ad una temperatura di circa 10-12°C in fase di aperitivo, o 16/18 per accompagnare il dessert - all’interno di bicchieri di media ampiezza. E’ considerato un ottimo vino da meditazione, ovvero da sorseggiare con calma e anche da solo.